I sistemi di gestione sono morti

Lunga vita ai sistemi.

Qualche anno fa (poco prima della pandemia) mi è stato detto che i sistemi di gestione erano morti. O meglio, che non avevano più la spinta di una volta. E che per un consulente come me era meglio guardare ad altri settori (più richiesti) e diversificare.

Al che ho detto "va bene" (non avevo alternative) anche se non ero d'accordo (ho detto anche questo). Ho aspettato una chiamata per sapere su cosa avrei dovuto puntare. Ad oggi, quella chiamata, non è mai arrivata (e forse è stato un bene per me).

Ed ad essere sincero, a gennaio 2020, avevo quasi creduto a quella affermazione. Oggi posso dire che la mia sensazione era giusta, che il mio lavoro era richiesto e importante ma, semplicemente, in modo diverso.

Il problema (commerciale, ma non solo) coi sistemi di gestione

La maggior parte dei clienti arrivano attraverso la richiesta "mi serve una certificazione". Sia per il loro cliente (o il bando), sia a seguito di un infortunio o di un problema ambientale (ho avuto un controllo di ARPAV, aiuto!). Negli scorsi anni la maggior parte del mio lavoro era portare le aziende al certificato e operare la manutenzione necessaria alla documentazione negli anni. Quasi che il sistema di gestione fosse una questione tra consulente e ispettore. E per l'azienda era solo una collezione di bollini da esibire.

Photo by Paulo Mergulhão / Unsplash

Vi è una certa idea diffusa che esiste il sistema di gestione qualità, uno ambientale, di sicurezza o qualsivoglia argomento (scegli un tema e quasi sicuramente ci sarà uno standard certificabile). Nella realtà esiste solo il sistema di gestione aziendale, peculiare per ogni realtà organizzativa.

Per cui se una azienda vuole certificarsi, ad esempio, "per la sicurezza", non deve creare un sistema di gestione "per la sicurezza" ma deve garantire che gli aspetti di salute e sicurezza siano integrati all'interno del proprio sistema di gestione aziendale. Sicuramente rafforzandone alcuni aspetti, o anche sviluppando nuovi processi che prima, evidentemente, non permettevano una corretta gestione del tema. Il sistema di gestione per la sicurezza non è altro che una sezione del più complesso sistema di gestione aziendale ma che non può (e non deve) esserne indipendente.

Nel mercato vi era un distinguo netto tra chi promuoveva il miglioramento (lean, controllo di gestione, metodo agile etc...) o le competenze trasversali e chi implementava sistemi di gestione, quando questi ultimi sarebbero dovuti essere visti come miglioramento manageriale (generalmente gli standard dei i sistemi di gestione non entrano nel merito del come fare le cose) e trasversali.

Il mercato oggi

Quello che scrivo di seguito non è frutto di una indagine di mercato, statisticamente robusta, ma di quello che osservo sul lavoro.

Da una parte c'è una minor pressione verso i sistemi di gestione: alcune spinte generalizzate (alla fine degli anni novanta per la qualità, o a seguito della 231 per ambiente e sicurezza) non si sono più riproposte (o ci sono spinte su temi più verticali e meno manageriali, come la carbon footprint). Dall'altra ci sono alcuni settori che richiedono sempre più certificazioni ai fornitori (come requisito di gare, qualifiche), indipendentemente dall'utilità o da un'analisi costi / benefici e senza entrare nel merito degli effettivi risultati dei fornitori. Rientrano in questa ultima categoria (giudizio personale) ad esempio la SA8000 sulla responsabilità sociale (per aziende medio - piccole operanti in Italia), la ISO 37001 (anticorruzione, per aziende pmi a conduzione familiare).

Per cui ci sono aziende che vedono le certificazioni come "bollini" necessari: lo sforzo sull'argomento sarà minimo (e spesso, prettamente economico e non organizzativo).

Dall'altra parte i recenti avvenimenti (pandemia, scarsità di materie prime, inflazione, costi energetici, mancanza di personale e turnover, per citare alcuni fattori rilevanti degli ultimi anni) hanno fortemente intaccato la capacità di adattamento delle aziende che non sono sempre riuscite (completamente) a gestire il cambiamento. In particolare per cambiamenti così rapidi e rilevanti.

Nell'ultimo periodo ho visto più di qualche realtà in crisi manageriale. Aspetto che non era stato visto come un problema fondamentale e spesso la voglia di "riforma" non arrivava dai piani più alti ma da chi si trova tra le mani un sistema di gestione che non risponde più agli stimoli reali.

Il futuro

Non ho la sfera di cristallo, ma credo che qualche considerazione si possa fare.

Photo by Hulki Okan Tabak / Unsplash

Da un lato le aziende chiederanno sistemi di gestione che siano snelli, integrati (o integrabili) con i sistemi informatici, facilmente aggiornabili. Soprattutto snelli: senza registrazioni volte alla certificazioni ma solo quelle necessarie all'azienda. Inoltre i sistemi dovranno essere integrati e integrabili già dalla loro prima implementazione: portare avanti molti argomenti con approcci diversificati diventa oneroso.

Nasce però un problema legato alle competenze: non si possono conoscere tutti gli argomenti (già solo qualità, ambiente e sicurezza sono argomenti vasti, ma se ne dobbiamo aggiungere altri?) e allo stesso tempo qualcuno deve conoscere un po' tutti gli argomenti, per garantire una integrazione che sia efficace.

Se le competenze verticali sono già sviluppate (tecnici specializzati), quelle orizzontali sui diversi argomenti lo sono molto meno. Queste figure di "integratori di sistemi" non solo dovranno conoscere (almeno superficialmente) molti argomenti, ma dovranno approfondire alcuni aspetti trasversali in modo da poter condurre il gioco: gestione risorse umane, piano industriale, budget, obiettivi e strategie aziendali, gestione infrastrutture. Dovranno essere inoltre abili sui lavori di gruppo per poter cucire i rapporti tra tecnici specialistici (su tematiche, ma anche tecnici informatici per il gestionale) e personale aziendale, ma anche sulla gestione dei progetti. Sostanzialmente un manager aziendale, per quelle aziende che un manager non ce l'hanno.

I sistemi di gestione sono morti per come erano intesi qualche anno fa. Ma ogni azienda ha un sistema di gestione, per cui credo (spero) che il mio lavoro difficilmente morirà. Semplicemente si sta evolvendo grazie alle spinte del contesto nel quale viviamo e operiamo.

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I sistemi di gestione sono morti. Lunga vita ai sistemi. semicit.

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L'articolo è stato scritto secondo i principi dello slow web, bevendo una buona birra e ascoltando musica di cui non so definire il genere ma che mi piace molto.