L'evoluzione della comunicazione

La comunicazione (a forza) è cambiata nell'ultimo anno: per tutte le organizzazioni, per tutte le persone.
Sarebbe sbagliato pensare che sia cambiato in modo omogeneo, che sia percepito in modo uniforme dalle persone e, soprattutto, che i cambiamenti siano accettati allo stesso modo da tutti.
Ho avuto l'opportunità di tenere un evento di formazione (a distanza) per un'organizzazione con diverse sedi sul territorio e, all'evento, partecipavano più di 30 persone. Il tema era la comunicazione aziendale, con un taglio più tecnico che personale. Ovvero dal punto di vista della gestione dei flussi di informazione, con lo scopo di migliorarne l'efficacia e l'efficienza.
Per cui ho colto la palla al balzo ed ho sottoposto ai partecipanti un paio di sondaggi (sia per avere una idea migliore di chi avevo davanti, sia per mostrare loro uno strumento per la raccolta di feedback compatibile con il lavoro da remoto).
Due delle domande erano per capire, e rendere più evidente, come è cambiata la comunicazione nell'ultimo periodo.

Dalle due immagini si può vedere come il cambiamento maggiore sia avvenuto, per quella realtà, lato videoconferenza (mentre la variazione sugli altri sistemi di comunicazione a distanza, sono avvenuti ma con un impatto meno visibile, ma comunque significativo per compensare il distanziamento).
Risultato diverso rispetto ad un'altra organizzazione in cui ho tenuto un altro corso, più lungo e su tematiche analoghe (ma espanse, coprendo tutta la collaborazione a distanza): in quell'organizzazione il principale cambiamento vissuto dai partecipanti era relativo alla chat. Ma anche all'interno della stessa azienda, lavoratori di livelli diversi hanno avuto impatti diversi e mix differenti di sistemi comunicativi.
Tutto questo per esprimere un paio di concetti.
Il primo è che l'anno scorso le aziende hanno subito la variazione sulla comunicazione, adattandosi alla situazione. Sarebbe il caso, per il futuro, che le organizzazioni, facendo tesoro di quello che è successo, cominciassero a governare la comunicazione. Che non significa solo scegliere o imparare uno strumento ma anche calarlo nella realtà aziendale e nei processi.
Il secondo è che non esiste la soluzione migliore, ma ogni azienda deve trovare la propria. Sulla base di cosa? Principalmente sulla base dei processi aziendali e dei flussi di comunicazione ad essi collegati. Ma anche il livello di digitalizzazione e formazione del personale è un punto molto importante da considerare. Perché ogni strumento affronta le problematiche aziendali con un approccio differente, verticalizzando una funzione o al contrario integrando tutte le funzioni.

Nota finale: nella formazione a distanza, ma anche per le riunioni da remoto, raccogliere i pareri dei partecipanti non è semplice come per gli incontri in presenza. L'utilizzo di software semplici per i sondaggi agevola il tutto (e vale anche per le attività in presenza con molte persone). Inoltre la raccolta di dati "anonimi" riduce il rischio che le persone meno portate ad esporsi potrebbero semplicemente rispondere "anche per me" a seguito di altre risposte.