Usare i polpastrelli

Siamo persone, interagiamo con altre persone, ma anche macchinari, personal computer, carta, mobili etc.

Credo che, come sia piacevole e produttivo interagire con belle persone, allo stesso tempo possa rendere più piacevole e produttivo interfacciarsi con il mondo che ci circonda attraverso oggetti che siano, quantomeno, un po' studiati e realizzati con un occhio all'ergonomia, senza disdegnare l'estetica. Se il secondo è personale, il primo fattore lo è molto meno.

Un lavoratore digitale passa il suo tempo picchiettando i polpastrelli su una tastiera, o sul pulsante del mouse, o scrivendo qualche appunto su carta e penna.

Se questi strumenti possono migliorare la nostra produttività, non vale la pena investire almeno un po' di tempo per trovare la soluzione ottimale che, comunque, riguarda l'aspetto fisico del nostro lavoro?

Il problema di fondo è che si è sempre concentrati sull'obiettivo (scrivere, comunicare etc...) e molto meno sul metodo, o sul mezzo con cui lo facciamo. E non ci rendiamo conto di quanto meglio possano andare le cose finché, effettivamente, non proviamo qualcosa di meglio.

Ecco alcune delle mie scelte hardware per il lavoro.

Tastiera

Quando scegliamo la tastiera, al massimo, guardiamo il layout (ha tutti i pulsanti che potrebbero servirmi e anche tutti quelli che non userò mai ma non si sa mai?). Più probabilmente ci fermiamo solo sul prezzo. Non prendendo la più economica, ma quella successiva. Se poi parliamo di tastiera di un laptop, al massimo scegliamo se avere il tastierino numerico oppure no. Eppure è il mezzo principale di input al nostro computer. Principale.

Alcune cose da considerare nell'uso della tastiera:

Forma dei tasti: aiuta a fare meno errori. I tasti piatti permettono più difficilmente di capire dove è il nostro dito facendoci rischiare più spesso di premere il tasto vicino.

Corsa, feedback e resistenza dei tasti, ovvero quanto a lungo e quanto forte devo premere il tasto per ottenere l'input. Una corsa troppo breve o una forza di attuazione troppo leggera comportano di premere i tasti involontariamente. E la forza di ritorno del tasto accompagna il dito verso l'alto, evitando di premere fino in fondo "battendo" sulla tastiera (e a fine giornata, se scrivi molto, le dita possono fare male). Infine alcune tastiere (meccaniche) hanno un feedback uditivo (per l'ufficio NON vanno bene) o tattile (una specie di scalino) che migliorano la consapevolezza di aver effettivamente premuto il tasto, senza dover premere completamente e garantendo una digitazione più veloce e precisa.

Centratura: avere una tastiera centrata permette una posizione migliore del corpo. Il tastierino numerico va preso solo se viene usato tanto. Inoltre una tastiera compatta permette di avvicinare il mouse riducendo movimenti innaturali di spalla e polso.

Ergonomia: usare molte ore una tastiera può arrivare ad essere doloroso nel lungo andare se non si ha una posizione adeguata. Alcune tastiere hanno già un minimo di poggiapolsi integrato ma a volte non è sufficiente (per cui a volte conviene prendere una tastiera sprovvista per poter aggiungerne uno adeguato). L'inclinazione della tastiera, invece, credo sia un aspetto più soggettivo per cui avere la possibilità di inclinarla in modo differente è un plus da non sottovalutare. Alla fine sono gli oggetti che devono adattarsi a noi per essere ergonomici, non il contrario.

Le scelte

Per questi motivi, la mia scelta del laptop è stata fortemente influenzata dalla tastiera proposta e, alla fine, ho optato per un Lenovo ThinkPad serie T470 (ora sostituiti dalla serie T14). Tastiera con tutti gli aspetti descritti prima (corsa, resistenza e rimbalzo ottimali per i miei gusti), senza tastierino numerico (che mi sarebbe comodo al massimo 10 minuti al mese), layout ISO (con l'invio grande, che sono abituato a quello), retroilluminata (per quando lavoro alla sera).

Lenovo T470

E a casa una Dreevo Calibur V2 60% (con tasti con feedback tattile, brown). Volendo sulle tastiere meccaniche si potrebbe spendere molto di più ma ad un certo punto si entra nel campo del gusto più che della funzionalità. Completa il tutto un poggia polsi fatto a mano da mio padre, su disegno trovato in rete, in cumaru: pesa un botto (quindi sta fermo anche senza piedini di gomma), verniciato a cera atossica (che ci appoggio i polsi anche diverse ore al giorno) e mantiene un feedback naturale al tatto e una temperatura ottimale (non è freddo, non si scalda).

Dreevo Calibur V2 + poggiapolsi fatto a mano

Mouse

Qui i fattori sono 3: deve essere abbastanza cicciottello per stare bene in mano, deve avere una rotella precisa e i tasti silenziosi. Se provate i tasti silenziosi non tornate più indietro. Andando a naso avevo optato per il Logitech M590 silent, e difficilmente lo cambierei (anche perché ha un paio di tasti programmabili ed è utilizzabile su più dispositivi). Unico "difetto": sebbene sia abbastanza grande tra i mouse da usare in portabilità, è un po' piccolino e quindi non adatto, secondo me, per chi ha mani medio grandi e ne fa un uso intensivo.

Per la scrivania di casa il Logitech G305 (che ha un prezzo di listino un po' alto ma si trova in offerta a quasi metà prezzo) ha una dimensione per me ottimale, leggero, wireless, permette la regolazione dei DPI con tasto dedicato programmabile, la rotellina è gradevole.

Carta & Penna

Prendere appunti al volo su un blocco note è comodo e funzionale. Farlo con una buona penna permette di avere un tratto migliore, preciso e prendere meglio gli appunti. Farlo su un pezzo di carta buona rende il feeling più piacevole.

La penna Xiaomi oltre a costare relativamente poco, scrive bene e ha le ricariche (evitando di buttare via tutto ogni volta, come con le bic o la Pilot Super Grip a punta fine che è la mia seconda scelta). In questo video si possono trovare molte penne ricaricabili.

Il blocco appunti della Rhodia, formato A5 puntinato, ha una carta veramente piacevole, i fogli si strappano bene, la copertina ha delle pieghe che permettono di aprirlo e chiuderlo mantenendo forma e compattezza,

Organizzare le piccole cose

Ci sono due possibilità nello zaino: frugare usando il tatto o metterle insieme e organizzate. Da qualche anno ho optato per la seconda. Il Grid-it di Cocoon mi aiuta da diversi anni a non avere un ammasso di piccole cose sul fondo dello zaino.

Nota di merito

In una delle ultime presentazione di prodotti, Microsoft ha anche presentato il Surface Adaptive Kit che aiuta le persone con disabilità nell'utilizzo dei dispositivi elettronici attraverso soluzioni tattili.

Perché ho scritto questo post

Per due motivi.

A volte mi vengono chiesti consigli su questi argomenti. Li ho scritti e resi disponibili.

Il più importante però, è che ci tengo ad esprimere un concetto che va al di la di questo specifico argomento e dei prodotti linkati.

Ed è quello di valore.

Se è giusto dare valore alle cose che ci piacciono, non capisco perché non viene dato il giusto peso alle cose che ci servono. Se non per crearci dei buoni motivi per lamentarsi successivamente.

Sul lavoro sono sicuramente fondamentali le competenze, sia legate al lavoro sia alle relazioni. Però, alla fine, l'attività di sempre più persone è di inserimento dati dentro un computer. E lo fanno con strumenti poco adeguati. Raramente trovo nelle aziende postazioni di lavoro ergonomiche, o viene effettuata un minimo di formazione su come posizionare lo schermo (ammesso che sia regolabile in altezza).

Allo stesso tempo vedo spesso mani che massaggiano i polsi o il collo.